Arte e scienza unite nel segno dell’Homo

Arte e scienza unite nel segno dell’Homo

Nel 1906 un giovanissimo Picasso dipinge per le prima volta delle figure umane in una forma del tutto nuova, che segnerà l’inizio del cubismo . Le ragazze di Avignon.

Un anno prima, un impiegato dell’ufficio brevetti di Berna – Albert Einstein – aveva scritto un articolo che manderà in frantumi la concezione classica del tempo e dello spazio.

È una coincidenza che due personaggi così diversi tra loro abbiano, praticamente in contemporanea, messo in discussione i due “assoluti” della vicenda cosmica?

Cosa hanno in comune uno scienziato dilettante e uno studente di pittura, un fisico e un artista? Per quali vie sono arrivati alla medesima conclusione?

Questi, e altri interessanti quesiti sul rapporto che lega l’arte alla scienza, sono il tema del nuovo saggio di Pietro Greco, Homo. Il titolo scelto è già, di per sé, una risposta a questo eterno quesito. E’ l’uomo, con la sua natura polivalente, la sua innata curiosità, a fare da trait d’union tra il mondo razionale della scienza e quello passionale dell’arte.

Il saggio è diviso in quattro parti, quattro narrazioni che ci raccontano “come l’arte sia il frutto della storia, biologica e culturale”.  “Come e perché arte e scienza procedano spesso (quasi sempre) di pari passo”, “come la scienza diffonda nello spazio delle arti”, “come l’arte diffonda nello spazio delle scienze e diventi essa stessa scienza”.

ANALISI DI GRECO

Nulla sfugge all’attenta analisi di Greco: che si tratti di poeti o di pittori, di fisici o di chimici; che sia letteratura, saggistica o fantascienza. Dall’uomo delle caverne alle scimmie che dipingono, ogni aspetto dell’intensa storia di distanza e prossimità tra la produzione artistica e le scoperte scientifiche. Diventa oggetto di riflessione, per trovare una risposta ma anche per sollevare nuove intriganti domande.

Del resto Pietro Greco si occupa da sempre di divulgazione scientifica: in questo libro ci spiega perché “parlare di due culture sia un errore, oltre che una mistificazione della realtà storica dell’evoluzione della specie Homo”, trascinandoci in un’avventura ricca di incredibili sorprese, insospettabili scoperte e affascinanti rivelazioni.

A volte ridondante, e in alcuni punti forse un po’ eccessivo, il volume è corredato da citazioni appropriate, da una ricca bibliografia e un bell’inserto a colori, in cui è possibile ammirare le molte opere citate nella corso della narrazione, per “vedere” con i propri occhi i capolavori dell’arte e le pietre miliari del progresso dell’arte. Un testo forse non fondamentale, ma estremamente utile per capire il percorso evolutivo e cognitivo della nostra specie.

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